“A crowd of people stood and stared”
2 Maggio 2019

“A crowd of people stood and stared”

Per farla breve, la monarchia è una forma di governo in cui l’attenzione della nazione è concentrata su una persona che compie azioni ritenute degne di interesse. La repubblica è una forma di governo in cui l’attenzione è concentrata su molte persone, tutte quante che compiono azioni niente affatto degne di interesse. Di conseguenza, fintanto che il cuore dell’uomo è forte e la sua ragione è debole, la monarchia rimarrà forte perché fa leva su un sentimento largamente condiviso, mentre la repubblica rimarrà debole perché si rivolge all’intelletto.

Walter Bagehot, The English Constitution, 1867.

Sudditi o cittadini? È questa la domanda che fa da fil rouge al progetto A crowd of people stood and stared. Senza la pretesa di fornire risposte definitive ma guidato semplicemente dalla curiosità di comprendere la natura del popolo britannico, ho cominciato la mia indagine nel 2011, anno in cui ho vissuto un periodo a Londra, città che amo molto. Solo quando mi sono imbattuto nei festeggiamenti per il matrimonio del principe William e Kate Middleton, il 29 aprile di quell’anno, mi sono reso conto che c’era molto da scoprire partendo da quello che potrebbe essere bollato superficialmente come folklore.

Nel maggio del 2018 sono tornato in Gran Bretagna per fotografare il royal wedding tra il principe Harry e Meghan Markle con il proposito di catturare le differenze tra le nozze del futuro re d’Inghilterra e quelle del fratello generato per garantire alla Corona la sopravvivenza con erede «di scorta» (nelle case reali è solito mettere al mondo «the heir and the spare», l’erede e il ricambio in caso di dipartita del legittimo successore del re o della regina in carica). Tali celebrazioni consentono di immergersi completamente nella tradizione britannica scandita da rituali – spesso inventati in epoche piuttosto recenti – consumati in strada dove ancora ai nostri tempi si sventolano bandierine e si bivacca all’addiaccio per avere un posto in prima fila al passaggio di cavalli e carrozze. Ma chi sono queste persone? Che vita hanno? Dove vivono? Che senso ha festeggiare con così tanta gioia e trasporto gli eventi di una famiglia che per possibilità, mezzi e sangue, è così distante dalla vita reale? È a quel punto che i due matrimoni sono diventati uno strumento per indagare la Londra vera, quella dei sobborghi multietnici e della working class: le architetture e le geometrie diventano i perimetri che contengono nella loro quotidianità la folla festante. Persone che, in occasione dei royal wedding, escono dai propri confini sentendosi parte di una comunità. Con questo progetto ho cercato di cristallizzare in dittici contraddizioni e similitudini che rendono così affascinante e unico il popolo britannico. La mia ricerca quindi è appesa su quella linea che, così sottile, separa fino a confondere il rituale che annulla le coscienze dalla fede cieca dell’appartenenza.

Il progetto è da considerarsi in progress. C’è ancora una Londra più profonda da conoscere anche alla luce della Brexit e dello shock sociale derivato dalla pandemia. L’idea è quella di continuare con l’indagine seguendo altri rituali come il Trooping the Colour o il Royal Ascot oppure cerimonie come un funerale o un’incoronazione. Quando avrò completato il lavoro è mia intenzione pubblicare un libro fotografico.